SOTTOSOPRA | CreteCon 2021

SOTTOSOPRA – CreteCon 2021

SOTTOSOPRA. Letture del reale nascoste tra le crete di questa realtà

La mostra collettiva in realtà virtuale a cura di Alessandra Ioalè in programma dal 3 luglio al 3 agosto 2021 per CreteCon. Festival delle narrazioni di realtà di Asciano (SI) una produzione di Rizes Ass. di Promozione Sociale con il patrocinio del Comune di Asciano.

La mostra indaga le diverse sfumature narrative del reale attraverso i fumetti di Francesca Mannocchi e Gianluca Costantini, Joshua Dysart, Jonathan Dumont, Patt Masioni e Alberto Ponticelli, Marco Rizzo e La Tram, Claudio Calia, per ognuno dei quali si espongono una serie di tavole tratte dai loro libri, e le opere sitografiche, videografiche, installative e scultoree digitali di Biancoshock e Rolenzo, Valerio Veneruso, AFFDP e Kamilia Kard. La mostra ospita anche il fumettista LRNZ, che possiamo vedere mentre disegna le tavole del suo prossimo fumetto, in diretta streaming attraverso il suo canale Twitch.

Testo di curatela

Chi cerca continuamente di creare significati nuovi e alternativi ha sempre avuto la tendenza a mettere sottosopra la lettura del reale che ci viene comunemente offerta. Capovolgendone la narrazione, questi creatori e creatrici mettono in luce le parti lasciate in ombra, palesano ciò che è latente e rovesciano significati dati a priori. Con la propria poetica ci rendono consci del fatto che non esiste una sola realtà da raccontare e ogni realtà è solo uno dei possibili punti di vista sul reale. Proprio come dimostrano le opere presentate in mostra, aventi la capacità di insegnarci nuovi modi di vedere e concepire i tanti aspetti del reale. Ognuna di loro coadiuva alla comprensione del reale odierno molto più complesso di ciò che si pensi nella sua composizione, dove la pandemia, spettacolarizzata dai media, capace di fermare il mondo, non è l’unica realtà. Sembra esistere un mondo sopra, quello della produzione e del consumo, che si è fermato. Ed esiste un mondo sotto, che non si è arrestato. Quello delle realtà già in crisi e di quelle nuove, magari latenti, nel nostro tessuto socio-culturale; quello dei conflitti armati, che hanno continuato il loro corso nonostante la pandemia, e delle crisi umanitarie, inaspritesi durante il periodo pandemico. Realtà diverse, ma collegate fra loro, intrecciate a lungo termine e facenti parte del medesimo reale odierno. Sul quale ogni artista realizza opere, qui divise in due sezioni espositive, capaci di aprire nuove letture.

La prima sezione è dedicata a chi fa fumetto che con sguardo lucido e creativo offre una narrazione alternativa di fatti e contesti di rilevanza storico-politica e socio-culturale. Una selezione di tavole tratte da opere di graphic journalism dall’alto grado di attualità, nonostante siano di poco precedenti il periodo pandemico, di fumetto storico a metà tra realtà e finzione e di fumetto che sperimenta in toto la tecnica narrativa della fiction.

Francesca Mannocchi e Gianluca Costantini Libia Mondadori 2019

Pensiamo alla guerra civile in Libia, accompagnata alla conseguente questione dell’immigrazione, inaspritasi tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 per non arrestarsi certo davanti la pandemia. A colmare la narrazione parziale, che viene fatta solitamente di questo paese, c’è Libia, il reportage a fumetti scritto dalla giornalista Francesca Mannocchi e disegnato dal graphic journalist Gianluca Costantini nel 2019 per Mondadori. Mannocchi e Costantini, raccolta la responsabilità di cronaca, senza alcun tipo di strumentalizzazione e interpretazione, restituiscono le reali condizioni in cui versa il paese, mostrandoci cosa davvero vuole dire vivere quotidianamente tra le sue macerie ricordandone il passato rivoluzionario. L’inchiesta condotta da Mannocchi, resa dal tratto inconfondibile di Costantini, ci racconta una realtà che non conosciamo, le cui dinamiche socio-economiche e politiche, però, sono legate a doppio filo con quelle del nostro paese e di tutti quelli dell’Unione Europea. Sulla stessa linea narrativa si trova Urgenza Livello 3, il reportage a fumetti sul lavoro del Programma Alimentare dell’Onu in Iraq, Sudan del Sud e Ciad, scritto da Joshua Dysart e Jonathan Dumont e disegnato da Patt Masioni e Alberto Ponticelli uscito per il World Food Programme nel 2019 e in Italia per Star Comics nel 2020, anno in cui il Programma riceve il Premio Nobel per la Pace. Un tema poco considerato dai media e qui affrontato, come mostrano le tavole di Ponticelli in esposizione, con immagini crude e con la verità dei dialoghi per restituire la reale durezza dei contesti dalla voce delle persone che vi operano o vi vivono. Una cronaca dalle zone più critiche afflitte dalla povertà, dove ancora imperversa la guerra e la crisi umanitaria, soprattutto durante la pandemia, è sempre stata di massimo livello.

Urgenza Livello 3 Star Comics 2020 In esposizione le tavole di Alberto Ponticelli

Proseguiamo con La prima bomba, il fumetto scritto dal giornalista Marco Rizzo e disegnato dalla fumettista La Tram, uscito per Feltrinelli Comics a novembre del 2020, che affronta il racconto dell’attentato di Piazza Fontana a Milano avvenuto nel 1969 con una narrazione alternativa ed originale a metà tra fumetto di realtà e fiction. Un fatto storico importante se pensiamo che ha dato inizio agli anni di piombo in Italia, segnando la vita, l’esperienza, la visione di molte persone, anche di quelle della generazione successiva, e la politica del nostro paese. Un’opera di divulgazione, che non sembra avere nulla a che vedere con il periodo storico attuale, ma che richiama a monito la celeberrima frase machiavelliana “la istoria è la maestra delle azioni nostre”, in quanto può far luce su dinamiche socio-politiche che si ripetono nell’attualità, influenzate dall’attuazione di nuove “strategie della tensione”, che nel tempo possono aver cambiato forma, per adattarsi ai contesti di riferimento, ma non la sostanza.

Marco Rizzo e La Tram La prima bomba Feltrinelli Comics 2020

La sezione si conclude con le tavole tratte dal primo volume della serie a fumetti I baccanti di Claudio Calia, uscito per l’associazione Oblò ad aprile 2021, e quelle in anteprima del secondo volume ancora inedito. Conosciuto soprattutto come graphic journalist, Calia cambia totalmente genere narrativo per quello proprio della fiction, affrontando la questione della perdita di ideologie nel nostro paese dalla prospettiva di una ipotetica guerra tra due fazioni politiche, quella di chi ha il potere e quella dei Baccanti, paladina di chi il potere non ce l’ha, che sembra stia perdendo la propria battaglia. In questo primo albo ambientato a Venezia, sintomatica è proprio l’enorme silhouette di una nave da crociera che fa da sfondo ai protagonisti in Piazza San Marco, come spada di Damocle sulla testa della Serenissima. Metafora premonitrice di una sconfitta dei buoni propositi, se pensiamo all’annosa questione ambientale delle grandi navi, che all’inizio di quest’anno sembrava essersi risolta con l’emanazione del decreto legge che vieta l’attracco alle grandi navi in laguna e che però non è stato ancora attuato.

Claudio Calia I Baccanti Oblò 2021 In esposizione le tavole del Vol. 1 e Vol.2

La seconda sezione, invece, è dedicata a chi proviene dalle altre discipline artistiche che, nonostante la pandemia, ha proseguito il proprio lavoro senza tradirne la traiettoria di ricerca, anche grazie a un uso differente delle nuove tecnologie, nella riflessione sulle criticità palesi o latenti, che nell’ultimo periodo hanno subito un’accelerazione nel nostro tessuto sociale. Dalle opere realizzate in relazione al contesto pandemico a quelle che non vi fanno alcun riferimento, tutte denotano nuove modalità di visione del reale nell’interdipendenza e compenetrazione dei diversi piani della realtà, la cui percezione è cambiata durante i periodi di lockdown, in cui la vita pubblica si è azzerata, trasferendosi del tutto online.

LRNZ – Livestreaming dal canale Twitch dell’autore

Restando nell’ambito del fumetto, LRNZ rappresenta un punto di congiunzione tra la prima e la seconda sezione per il tipo di scelta compiuta durante la pandemia. L’autore di fama internazionale, che ha ampiamente dimostrato quanto siano stretti i confini della disciplina per la sua volontà creativa, ha scelto da alcuni mesi a utilizzare il suo canale Twitch per mostrarsi in tempo reale mentre disegna in analogico, e non più in digitale come di consueto, il suo nuovo fumetto Geist Maschine per BAO Publishing. L’utilizzo di mezzi analogici per creare in streaming, trasformando una piattaforma online in nuovo spazio pubblico, dove le persone possono vedere e interagire con l’autore, dimostra infatti come la tecnologia possa essere un’estensione positiva della vita reale. Nella stessa traiettoria, ma con la volontà di dare una soluzione creativa alla crisi psicologica aggravata dalla situazione pandemica, portando a compimento in forma positiva quel passaggio dalla dimensione IRL (In Real Life) alla dimensione URL iniziato già da tempo, si inserisce l’opera sitografica SoCoD-19 di Biancoshock e Rolenzo. Artivista urbano, che opera nello spazio concreto e pubblico, Biancoshock con l’artista e programmatore digitale Rolenzo, predispongono durante il primo lockdown un nuovo spazio pubblico online alternativo, a cui le persone possono accedervi liberamente ed esprimere il proprio disagio psico-emotivo. L’opera si presenta come il racconto parziale di una pandemia emozionale, di cui qui ne vediamo un video estratto, diviso in due flussi. A sinistra scorre quello dei ritratti ‘contagiati’ da questo periodo storico e a destra quello della loro traduzione alfa-numerica senza soluzione di continuità, dove i pensieri espressi sono messi in evidenza ma non in relazione ai ritratti dei partecipanti, mantenendone l’anonimato. La decostruzione dell’immagine originale, affidata alla manipolazione algoritmica del codice sorgente del file digitale in relazione ai contributi emotivi scritti, diviene così la manifestazione visiva del blackout emotivo interno, condiviso da tutti, non solo dai partecipanti, facendo sì che il senso individuale si perda per fondersi nel senso comune di un problema reale.

Biancoshock e Rolenzo SoCoD-19 opera sitografica, 2020 – Video estratto

Quante volte abbiamo pensato a un nuovo inizio nella nostra vita e a come sarebbe stato ricominciare? E se la risposta a tale domanda arrivasse proprio dal materiale digitale che scorre sui nostri schermi? Valerio Veneruso ce lo svela nell’opera videografica RUBEDODOOM del 2020, che fa riferimento alla fase che nella tradizione alchemica determina la chiusura di un cerchio. Durante la pandemia questo è diventato uno degli interrogativi più importanti e temuti nella vita delle persone e Veneruso, continuando la propria ricerca visiva sull’influenza delle immagini digitali nella società contemporanea, realizza un’opera concettualmente non specifica, ma capace di rispondere a un quesito universale ribaltando il senso delle GIF animate proprie della cultura pop e producendone uno nuovo rimpaginandole e assemblandole in una sequenza narrativa inconsueta e bizzarra di un video di istruzioni per un nuovo inizio.

Valerio Veneruso Rubedodoom Video DV 2’:38”, 2020

In un contesto come quello pandemico, in cui l’unica possibilità di vedersi e relazionarsi è stata nella realtà digitalizzata delle piattaforme online o virtuali con la conseguente sovraesposizione e ipermediazione della propria figura e dei propri spazi privati, fondamentali sono le riflessioni portate avanti da alcuni anni dal duo AFFDP e dall’artista italo-ungherese Kamilia Kard sulla relazione tra rappresentazione e auto-rappresentazione sul piano concreto del reale e sul piano virtuale/online di ciò che è mostrato sui nostri schermi, i cui confini se prima della pandemia erano labili, oggi si sono quasi dissolti attraverso un’accelerazione del processo di collettivizzazione della privacy nello spazio pubblico. Il duo artistico, formato da Andrea Frosolini e Federica di Pietrantonio, presenta l’installazione digitale composta da una delle ambientazioni della serie your public display of affection (2021) di Frosolini in cui si affaccia il video VOYEURISM. Lookin at the artist takin care of itself (2019), una narrazione alternativa del privato di Di Pietrantonio. Dal dialogo visivo tra l’estrema costruzione di una ipotetica realtà concreta artefatta come un set fotografico e la costruzione della vita privata all’interno della realtà virtuale del videogioco The Sims, emerge il paradosso odierno di una narrazione nuova e alternativa del privato in una realtà ambigua nelle possibilità di intreccio tra le sue dimensioni. Oggigiorno, infatti, il passaggio al digitale ha reso il privato ancora più pubblico rispetto a quanto lo fosse prima riducendo la nostra esistenza a un’immagine post-prodotta da mostrare. Al contempo sembra che l’esistenza costruita nella realtà virtuale possa essere più reale del reale, per la possibilità di riappropriarsi della propria personalità e realizzarsi fuori dai canoni dell’omologazione alla mercificazione.

AFFDP Installazione digitale composta da: your public display of affection di Andrea Frosolini, Ambiente digitale 2021 e VOYEURISM. Lookin at the artist takin care of itself di Federica Di Pietrantonio, video 15’, 2019

Da questo punto di vista è affascinante la ricerca plastica digitale delle Veneri paleolitiche di Kard. L’artista, infatti, opponendosi alla mercificazione e la stereotipizzazione del corpo femminile mediato, propone il progetto 3D Woman as a Temple (2017-2021), che apre a una narrazione di accettazione alternativa. La carica espressiva sprigionata dal magnifico intreccio tra l’estetica della Venere di Willendorf, quella dei torsi della statuaria greca per come ci è pervenuta e l’estetica della protesi cuneiforme, con riferimento diretto alla performer russa Viktoria Modesta, evoca una percezione del corpo più umana trasformandola in punto di forza estetico-narrativo di sé. Contemporaneamente, alla luce del contesto odierno è significativo il forte contrasto tra l’opulenta carnosità corporea e l’artificialità dei materiali digitali delle superfici, da cui scaturisce il paradosso alla base dell’apparire, oggi portato agli estremi secondo i canoni di presentazione pubblica del corpo, ma all’interno del proprio privato.

Kamilia Kard Woman as a Temple Serie scultorea digitale (2017-2021), In esposizione: Woman as a Temple #14 (Blue) 2020, Woman as a Temple #16 (Rosa) 2020, Woman as a Temple #18 (Verde acqua) 2021

Le due serie di opere sono da considerarsi complementari nella restituzione di una lettura alternativa, ma pur sempre parziale, di un reale antropocentrico. Come vediamo, la potenza della creazione artistica sta in questa capacità di prendere significati che diamo per scontati e ribaltarli attraverso nuove narrazioni e nuove composizioni, rimpaginazioni e scompaginazioni e usi alternativi di mezzi tradizionali e nuove tecnologie. È una creazione artistica che provoca emozioni, stimola l’immaginazione, suggerisce prospettive da cui guardare il mondo sottosopra.

Guarda il video della mostra

Visibile online dal 3 luglio al 3 agosto 2021

Immagine e modello 3D della 4° Ed. del Festival by Francesco Guarnaccia

Design dello spazio espositivo in Mozilla Hubs by Matteo Lupetti

Una produzione di Rizes Associazione di Promozione Sociale

Partners: Etertainment Game Apps, Opensound Music Publishing, Lightning Multimedia Solutions, Advinser

Sito web: www.cretecon.it

Rassegna stampa

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