Alessandra Ioalé | Independent Art Curator

reginadelvinavil

Domeniche allinsù

Domeniche allinsù

Acquacotta Luisa Badino, Elena Della Corna, Célia

Acquacotta
Luisa Badino, Elena Della Corna, Célia Housset, Manuela Kokanović

A cura di Caterina Fondelli
C.F. Contemporary Fire
Fino all'11 settembre su appuntamento

Le riflessioni sul cibo, come nutrimento, come attivatore di relazioni e rituali sociali, dalla processualità del cucinare alla condivisione di ingredienti fino alla "riunione 'democratica' intorno ad una tavola", sono alla base della collettiva Acquacotta sviluppandole all'interno del peculiare contesto, quello di C.F. Contemporary Fire, il progetto di residenza realizzato in un'abitazione "vissuta da un nucleo familiare che si apre e accoglie l'arte contemporanea"

In questo spazio il fil rouge è la convivialità, che ha caratterizzato tutte le fasi di realizzazione della mostra, da quella delle opere e la loro installazione a quella di "ideazione e creazione del momento del buffet durante l'opening" al quale ho potuto partecipare e conoscere così diverse prospettive sulla questione del cibo man mano che andavamo scoprendo le diverse opere poste nei diversi ambienti della quotidianità della casa

"Sculture dalle forme morbide e arrotondate, dispositivi di gioco e interazione interpretano la millenaria trasmissione delle fiabe" che con il cibo hanno implicazioni su vari livelli. "La collezione di objet trouvé di epoche passate diventa spunto per la realizzazione di rinnovate versioni degli stessi. [...] il residuo" si fa "scintilla di modellazione scultorea" e "l'indagine materica [...] si concentra sull'andamento e le proprietà delle masse colorate e pastose."

Le artiste Badino, Della Corna, Housset e Kokanović attraverso le loro opere ci raccontano "storie personali e collettive" riscoprendo e rielaborando le tradizioni passate di ricette, oggetti, utensili, giochi per metterle in relazione con il presente del contesto e la possibilità di immaginarne sempre un futuro nuovo; sottolineando il "potenziale evocativo, magico e riflessivo" di alcuni elementi d'uso quotidiano per porre in evidenza come l'arte conservi in sè "un'attitudine alla sperimentazione, al ludico tentativo di gestazione dell'originalità" proprie dell'arte culinaria

Acquacotta Luisa Badino, Elena Della Corna, Célia

Acquacotta
Luisa Badino, Elena Della Corna, Célia Housset, Manuela Kokanović

A cura di Caterina Fondelli
C.F. Contemporary Fire
Fino all'11 settembre su appuntamento

Le riflessioni sul cibo, come nutrimento, come attivatore di relazioni e rituali sociali, dalla processualità del cucinare alla condivisione di ingredienti fino alla "riunione 'democratica' intorno ad una tavola", sono alla base della collettiva Acquacotta sviluppandole all'interno del peculiare contesto, quello di C.F. Contemporary Fire, il progetto di residenza realizzato in un'abitazione "vissuta da un nucleo familiare che si apre e accoglie l'arte contemporanea"

In questo spazio il fil rouge è la convivialità, che ha caratterizzato tutte le fasi di realizzazione della mostra, da quella delle opere e la loro installazione a quella di "ideazione e creazione del momento del buffet durante l'opening" al quale ho potuto partecipare e conoscere così diverse prospettive sulla questione del cibo man mano che andavamo scoprendo le diverse opere poste nei diversi ambienti della quotidianità della casa

"Sculture dalle forme morbide e arrotondate, dispositivi di gioco e interazione interpretano la millenaria trasmissione delle fiabe" che con il cibo hanno implicazioni su vari livelli. "La collezione di objet trouvé di epoche passate diventa spunto per la realizzazione di rinnovate versioni degli stessi. [...] il residuo" si fa "scintilla di modellazione scultorea" e "l'indagine materica [...] si concentra sull'andamento e le proprietà delle masse colorate e pastose."

Le artiste Badino, Della Corna, Housset e Kokanović attraverso le loro opere ci raccontano "storie personali e collettive" riscoprendo e rielaborando le tradizioni passate di ricette, oggetti, utensili, giochi per metterle in relazione con il presente del contesto e la possibilità di immaginarne sempre un futuro nuovo; sottolineando il "potenziale evocativo, magico e riflessivo" di alcuni elementi d'uso quotidiano per porre in evidenza come l'arte conservi in sè "un'attitudine alla sperimentazione, al ludico tentativo di gestazione dell'originalità" proprie dell'arte culinaria.

Acquacotta Luisa Badino, Elena Della Corna, Célia

Acquacotta
Luisa Badino, Elena Della Corna, Célia Housset, Manuela Kokanović

A cura di Caterina Fondelli
C.F. Contemporary Fire
Fino all'11 settembre su appuntamento

Le riflessioni sul cibo, come nutrimento, come attivatore di relazioni e rituali sociali, dalla processualità del cucinare alla condivisione di ingredienti fino alla "riunione 'democratica' intorno ad una tavola", sono alla base della collettiva Acquacotta sviluppandole all'interno del peculiare contesto, quello di C.F. Contemporary Fire, il progetto di residenza realizzato in un'abitazione "vissuta da un nucleo familiare che si apre e accoglie l'arte contemporanea".

In questo spazio il fil rouge è la convivialità, che ha caratterizzato tutte le fasi di realizzazione della mostra, da quella delle opere e la loro installazione a quella di "ideazione e creazione del momento del buffet durante l'opening" al quale ho potuto partecipare e conoscere così diverse prospettive sulla questione del cibo man mano che andavamo scoprendo le diverse opere poste nei diversi ambienti della quotidianità della casa

"Sculture dalle forme morbide e arrotondate, dispositivi di gioco e interazione interpretano la millenaria trasmissione delle fiabe" che con il cibo hanno implicazioni su vari livelli. "La collezione di objet trouvé di epoche passate diventa spunto per la realizzazione di rinnovate versioni degli stessi. [...] il residuo" si fa "scintilla di modellazione scultorea" e "l'indagine materica [...] si concentra sull'andamento e le proprietà delle masse colorate e pastose."

Le artiste Badino, Della Corna, Housset e Kokanović attraverso le loro opere ci raccontano "storie personali e collettive" riscoprendo e rielaborando le tradizioni passate di ricette, oggetti, utensili, giochi per metterle in relazione con il presente del contesto e la possibilità di immaginarne sempre un futuro nuovo; sottolineando il "potenziale evocativo, magico e riflessivo" di alcuni elementi d'uso quotidiano per porre in evidenza come l'arte conservi in sè "un'attitudine alla sperimentazione, al ludico tentativo di gestazione dell'originalità" proprie dell'arte culinaria.

Metriche urbane

Metriche urbane

Metriche urbane

Metriche urbane

Richard O. Prum L'evoluzione della bellezza @adel

Richard O. Prum
L'evoluzione della bellezza

@adelphiedizioni
2020

"Gli uccelli sembrano essere gli animali più estetici che esistono, tranne naturalmente l'uomo, ed hanno quasi lo stesso gusto del bello quanto abbiamo noi" Darwin 'L'origine dell'uomo'

Un gran bel saggio sulla teoria darwiniana dell'evoluzione su base estetica che ribalta "la visione adattazionista della scelta del partner" per comprendere l'origine della bellezza intersessuale, ovvero "la danza coevolutiva tra desiderio e ornamenti", in natura e dimostrare che è l'autonomia sessuale femminile ad esserne "il motore evolutivo" promuovendo una nuova via di comprensione della libertà di scelta

Prum, nella sua affascinante ricerca ornitologica dei manachini e degli uccelli giardinieri, passando per le anatre e arrivando all'uomo, spiega come la scelta del partner su base estetica ha determinato soluzioni evolutive per risolvere il problema della coercizione maschile alla base della cultura patriarcale occidentale. Un concetto che restituisce alle femmine il potere di rimodellare la forma del comportamento maschile da egoista a cooperativo per ottenere ciò che vogliono

Nel genere umano è molto più complessa la situazione perchè l'evoluzione biologica interagisce con quella culturale, il sesso non ha solo finalità riproduttive e la scelta del partner avviene sia su base estetica che sociale. Rimanendo però sul piano estetico, Prum spiega che anche nell'uomo a determinare l'evoluzione della bellezza sono sempre le preferenze estetico-cognitive della femmina per soddisfare il proprio "piacere, in tutte le sue sfumature"

Prum riporta al centro l'importanza dell'esperienza soggettiva della bellezza che capita, senza utilità, arbitraria e del piacere sessuale delle femmine nella scelta del partner e come "l'elaborazione dell'orgasmo femminile nell'uomo sia "la prova del potere dell'evoluzione estetica" che ha il solo scopo di procurare piacere fine a se stesso e determinare la varietà del repertorio dei comportamenti sessuali

Estate in super relax

Estate in super relax

Impronte non-umane sulla sabbia

Impronte non-umane sulla sabbia

Finalmente #inpiaggia coi piedi nella sabbia

Finalmente #inpiaggia coi piedi nella sabbia

Timothy Morton Humankind. Solidarietà ai non-uma

Timothy Morton
Humankind. Solidarietà ai non-umani

2022
@nero_editions

Noi possiamo esistere solo grazie ai non-umani. Ci attraversiamo reciprocamente plasmandoci a vicenda secondo relazioni di solidarietà.

La consapevolezza di questo tipo di relazione e la comprensione dell'esistenza dei non-umani sono venute meno, quando nel Neolitico con l'inizio dell'era agricola, il genere umano ha subito il trauma della Recisione del proprio legame simbiotico con il non-umano.

Di quell'Era viviamo oggi la variazione che fa capo a pratiche di accesso antropocentriche al non-umano sempre più violente con grave perdita di sostanza solidale. Dalla "distorsione reificata del reale simbiotico" ridotto e diviso nei concetti di Umanità e Natura; alla creazione di un 'altrove' per attuare la logica di esclusione del non-umano (e quindi anche di noi stessi) secondo il correlazionismo forte.

Morton ripercorre gli assunti del marxismo perchè in esso è possibile recuperare i non-umani proprio perchè li considera e, come afferma strenuamente, "il comunismo per funzionare deve accordare i propri modelli economici al reale simbiotico" di cui l'umano e il non-umano fanno parte come entità ecologiche diverse, ma in relazione di solidarietà.

Una delle parole chiave quindi è riconoscere. Un atto possibile solo con la gentilezza

Riconoscere i non-umani (tutto ciò che è stato relegato nel concetto di Natura e tutti gli oggetti compresi i prodotti di consumo), come entità uguali a quella umana

Riconoscere la Spettralità di ogni entità, per cui possiamo averne solo una conoscienza adeguata, non definitiva, perchè vive un'adessità, tra apparenza/passato e essere/futuro, ambigua, perturbante, disgustosa, come la bellezza che capita ed "è sempre un po' bizzarra" e ha "il sapore nauseabondo del kitsch"

Riconoscere il Rockeggiare - una nuova teoria del non agire e "lasciar accadere" in quanto "l'ambiente non è neutrale, ma un oceano pieno di correnti e di onde"

La theory di @tim303 ci spinge ancora una volta oltre i confini della realtà del mondo umano per ricucire quella dannata cesura con il reale simbiotico

Masi 90 Base / Progetti per l’arte Firenze La m

Masi 90
Base / Progetti per l’arte
Firenze

La mostra che omaggia la ricerca artistica di Paolo Masi realizzata dagli artisti del collettivo @base_progettiperlarte_firenze, di cui Masi è uno dei fondatori, con opere che spaziano tra le innumerevoli tecniche che l’artista ha sperimentato dagli anni ’50 ad oggi.

A chi si trova in città ne consiglio la visita, così come invito ad andare a vedere l'installazione site-specific nel loggiato esterno del @museonovecento commissionata all'artista dal direttore @sergiorisaliti e la personale alla @galleriafrittelliarte 'Paolo Masi in Florence. Opere degli anni Ottanta' curata da Fabio Cavallucci

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