Effetto Serra | Collettiva per il Monte Pisano

Quando la voce del Serra scende a valle e propaga il suo Effetto

di Alessandra Ioalé

L’“Effetto Serra” è ciò che ha permesso alla Terra e continua a permetterle oggi, con molta difficoltà, di essere un pianeta ospitale, basandosi su un equilibrio tanto perfetto quanto delicato. Nel tempo, paradossalmente, il termine ha assunto un’accezione fortemente negativa nella nostra cultura, ciò non è da attribuire al fenomeno in sé, che in realtà sarebbe positivo per la sopravvivenza terrestre, quanto piuttosto all’azione dell’uomo che, per il suo egoismo ed egocentrismo, ne ha messo a repentaglio l’equilibrio cominciando a scardinarne la naturale perfezione e diventare un fenomeno dannoso per la specie umana. Negli ultimi decenni abbiamo visto tante volte come la scelleratezza dell’uomo non abbia conosciuto ostacoli, soprattutto guardando al nostro territorio, la cui ricchezza naturale, di cui il Monte Serra è simbolo, è stata più volte messa a dura prova dai vari episodi incendiari, accidentali e dolosi, compromettendone flora e fauna, nonché la vita e le attività delle persone che vi vivono. Abbiamo però assistito anche a un risveglio delle coscienze totale, che hanno unito le forze per un unico obiettivo: rendere omaggio al nostro patrimonio naturale, meritevole di tutela e valorizzazione, dicendo basta all’ignoranza umana e portando lo scorso febbraio all’elezione di tale patrimonio locale a patrimonio nazionale e luogo del cuore FAI. Ciò lo vorrei definire come un nuovo “Effetto Serra”, da cui prende il titolo l’esposizione, ridonando al termine e al concetto un significato positivo.

Inaugurazione prima tappa – Villa Pacini Battaglia Bientina

Effetto Serra diventa sinonimo di ciò che questo Monte è riuscito e riesce a creare intorno a sé ogni giorno da secoli ed è, allo stesso tempo, ciò che il concentrato di energia creativa delle dodici personalità artistiche qui esposte è riuscito a creare per il Serra e che questa collettiva vuole mostrare al pubblico. Le voci di Cristina Gardumi, Elisabetta Cardella, Enrico Nieri, Francesco Battaglia, Giada Fedeli, Luca Doveri, Marco Martinelli, Matteo Nuti, Muz, Nico Lopez Bruchi, Roberto Filippi e Roberto Ghezzi riunite sotto un’unica voce: Effetto Serra, che sostiene il nostro Monte e allo stesso tempo si alimenta con ciò che esso regala loro ogni giorno. Trovandoci davanti alla manifestazione di uno scambio di energie in equilibrio perfetto, in cui gli artisti agiscono come dei “gas serra” favorendo la riflessione della loro energia creativa verso il Monte e trattenendo parte del suo calore per ridistribuirlo oltre i confini locali.

In primo piano Luca Doveri e Giada Fedeli – Villa Pacini Battaglia di Bientina
Luca Doveri – Villa Pacini Battaglia di Bientina

Un Effetto così, non si era mai visto prima. La geografia del Serra è studiata e ridefinita naturalmente nella ricerca dell’architetto Enrico Nieri; la devastazione subita dal Monte, ma anche le sue bellezze naturali, che cercano costantemente di riemergere più forti di prima, sono al centro del video del videomaker Francesco Battaglia e delle fotografie di Roberto Filippi.

Le fotografie di Roberto Filippi a Palazzo Pretorio di Vicopisano

Il Serra è trasfigurato nelle sculture dell’architetto Luca Doveri e dell’architetto Marco Martinelli, le prime nate dall’intreccio di rami di alberi recuperati le cui forme richiamano figure naturali tratte dall’ambiente marino e terrestre; le seconde sono il frutto del recupero delle radici di alberi morti, che capovolte e completamente dipinte di nero assumono le sembianze di fiamme a cui è stata tolta la capacità di bruciare. Il paesaggio incendiato del Monte Pisano è protagonista nel lettering di Muz, il quale lo raffigura all’interno delle lettere che compongono la sua firma, e nella riflessione sul legame tra uomo e natura nella serie di opere sperimentali dell’artista sociale Nico Lopez Bruchi, che utilizza in questo caso l’acquarello per trascrivere le sue emozioni.

In primo piano Marco Martinelli – Villa Pacini Battaglia Bientina
Matteo Nuti – Villa Pacini Battaglia di Bientina

Infine, l’essenza del Monte Serra è catturata dall’artista Matteo Nuti nell’installazione multimediale, a metà tra tradizione pittorica e new media digitali, in cui il paesaggio, sospeso tra il figurativo e l’astratto, modifica sempre la propria fisionomia secondo l’ambiente che accoglie l’opera; si sprigiona dalle Mani ricamate di Giada Fedeli, e da quelle dipinte della sua Madonna, che divengono simbolo della spiritualità del lavoro manuale, caratteristica di vita per la maggior parte delle persone che abitano il Monte. Le mani sono anche le protagoniste dell’opera di pittura digitale e del video della designer ed artista Elisabetta Cardella, dall’atmosfera caleidoscopica in cui le gestualità divengono i nodi di un mantra ottico.

Elisabetta Cardella a Villa Crastan di Pontedera

L’importanza della presenza del Monte nella vita dell’uomo è espressa nelle messe in scena dei personaggi dalla testa animale dell’artista e performer Cristina Gardumi, consapevole che oggi poter vivere immersi nella natura sia un privilegio da assecondare. Un Effetto Serra che ha avuto una forza di propagazione tale da arrivare a influenzare e coinvolgere il progetto a lungo termine di naturografia messo a punto dall’artista aretino Roberto Ghezzi con cui trasferirà l’anima del Monte nelle sue opere “create attraverso la natura”, quella del Serra, in cui sono immerse.

Roberto Ghezzi, Naturografie – Villa Crastan Pontedera

Il Monte Serra ha il potere di mitigare e appagare gli animi delle persone, di influenzare il paesaggio esteriore e interiore degli abitanti, che gravitano intorno ad esso. Per le personalità artistiche più sensibili e aperte vivere o aver vissuto ai piedi o sulle pendici del Serra, significa avere una percezione del tempo, del suo fluire, così come quella del paesaggio, diverse. Il Monte plasma le forme assunte dalle loro ricerche invitando al sentire sé stessi, insegnando all’ascolto del vivere quotidiano e producendo un senso di appartenenza diversi che confluiscono in un unico grande richiamo, quello naturale. La natura richiama a sé i suoi figli, incita le loro voci a cantare un messaggio portatore di valori locali, che si trasformano poi in valori universali; un coro, che possa diffondere ciò che il Serra ha insegnato loro. Così la loro voce diventa quella del Serra e ciò che viene espresso in questa mostra itinerante non è altro che il suo Effetto, che dalla cima del Monte scende a valle e si propaga.

Vista della mostra al Museo di Storia Naturale di Calci
Vista della mostra al Museo di Storia Naturale di Calci
Vista della mostra al Museo di Storia Naturale di Calci

Rassegna Stampa

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